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Paura e potere

: “La paura è una delle più potenti emozioni che attraversano la società. Essa può fare riferimento a un pericolo reale o immaginario, imminente o possibile, suscitare allarme o generare comportamenti di lotta o di fuga”.Proprio sfruttando al massimo la paura, il potere da sempre ha cercato di sottomettere le masse al suo volere, prima assoluto, adesso in regime di apparente democrazia. Ma i poteri forti attuali, ben oltre il voto e nell’ottica del controllo mentale, cercano di regnare sovrani su ogni aspetto del mondo globale, a costo di creare crisi immense, per poi offrire le loro soluzioni alla paura, soluzioni sempre funzionali a loro interessi politici, economici ed in ultimo di potere.”*

Il “mononota” dei media :”ricordati che devi o puoi morire” ,ripetuto all’infinito durante la nostra quotidianità non lascia spazio alla riflessione

La paura di venir meno al monito e agli insegnamenti del potere che si esercita attraverso governi compiacenti, e il conseguente eventuale “castigo” ci corrompe e ci convince che il perdono possa avvenire nella sconfitta di “Nemici” che il potere di volta in volta ci mette a confronto.; invasione di barbariche, pestilenze, guerre e ultimamente i cambiamenti climatici

  • dalla rete

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l’avvelenata del lunedì

Nel 1924, con la nascita dell’Unione Cinematografica Educativa Luce, si registra una svolta politico-culturale di gittata internazionale. Il regime si assicura il controllo totale dell’informazione cinematografica e Mussolini stesso si attribuisce la paternità dell’iniziativa. Pochi mesi dopo il governo fascista, con un decreto legge, trasforma il Luce in ente parastatale, l’Istituto Nazionale Luce.

Grazie a questo ente, il fascismo è il primo governo al mondo a esercitare un controllo diretto sulla cronaca cinegiornalistica e Mussolini il primo capo di stato capace di costruirsi quasi giorno per giorno, grazie ai cinegiornali, un gigantesco arco di trionfo per le proprie imprese. Per legge, i cinegiornali vengono proiettati obbligatoriamente in tutte le sale italiane dal 1926.

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A…voi!!!

“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune..”

Il bene di una comunità intesa non più come un insieme di esperienze,esigenze,priorità e soprattutto ,multigeracional, ma come mantenimento del proprio nucleo, lo zoccolo duro ,che mano mano si restringe a consenso di “Nicchia” che gli garantisca il prosieguo del suo potere gestionale ed economico.

Mentre quello che dovrebbe “interessare veramente è la sorte del paese.(nelle sue molteplici espressioni : metropoli,o piccoli paesi) Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude”

Se pensiamo la situazione della sanità, una per tutte che si è arrivati al “Pronto soccorso” privato (Brescia)

L’abbandono di gran parte dell’elettorato ,che ha permesso alla Meloni con il 16% del consenso degli italiani di governare questo Paese, dovrebbe farci riflettere 

carlo battimelli